Yasujiro Ozu è uno dei più grandi registi della storia del cinema giapponese e mondiale. La sua carriera, che spazia dal periodo muto agli anni ’60, è stata caratterizzata da una profonda riflessione sulla famiglia, sule relazioni umane e sui cambiamenti sociali in Giappone, in modo particolare nel secondo dopoguerra. Ecco una selezione di 8 film di Ozu che non possono mancare nella lista di ogni appassionato di cinema.
Ecco dunque 8 film di Ozu da non perdere:
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“Viaggio a Tokyo” (1953): Unanimemente considerato il capolavoro di Ozu, nonché uno dei film più importanti e segnanti della storia del cinema. La vicenda ruota attorno a una coppia di anziani genitori che viaggia da Hiroshima a Tokyo per fare visita ai loro figli. La pellicola esplora il divario generazionale e l’importanza della comunicazione e dell’amore all’interno della famiglia.
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“Tarda primavera” (1949): Narra la storia di una ragazza di 27 anni che vive ancora con il padre vedovo e che, sfidando le convenzioni sociali giapponesi, vorrebbe non sposarsi e restare a casa con lui per prendersene cura. Il regista affronta temi come il sacrificio e l’adattamento al cambiamento con la sua consueta sensibilità.
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“Il gusto del sakè” (1962): Ultima regia per Ozu, il film (a colori) racconta la storia di un anziano proprietario di una distilleria di sakè e delle sue complesse relazioni con la famiglia e gli amici. Attraverso una narrazione sottile e una regia maestosa, Ozu cattura le sfumature delle emozioni umane e riflette sulle sfide della vecchiaia, del cambiamento sociale e dell’amore.
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“Crepuscolo di Tokyo” (1957): Due sorelle vivono un’esistenza molto diversa. Una è sposata e rassegnata a un matrimonio infelice, l’altra cerca l’amore ma trova solo chi è pronto ad approfittare della sua ingenuità. Su di loro, poi, aleggia il ricordo di una madre che le ha abbandonate da piccole…
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“Il sapore del riso al tè verde” (1952): Il matrimonio e la ricerca della felicità all’interno di una coppia che non ha avuto figli in una società estremamente tradizionale come quella del Giappone del secondo dopoguerra. Ozu mescola umorismo e dramma in un ritratto intimo e affettuoso dei rapporti coniugali.
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“Una gallina nel vento” (1948): Probabilmente uno dei film più duri e “scorretti” del regista, che racconta la vicenda di una madre che, con il marito in guerra e attanagliata dalle ristrettezze finanziarie, è costretta a prostituirsi per pagare le cure al figlio malato. Una volta che il marito ritorna non riesce a tenergli celato l’umiliante segreto.
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“Fiori d’equinozio” (1958): Un film che esplora le tensioni tra tradizione e modernità nella società giapponese degli anni ’50. Ozu mette in scena una commedia brillante e commovente sul conflitto generazionale e sulla ricerca dell’autenticità nelle relazioni umane.
- “Inizio d’estate” (1951): I genitori e il fratello maggiore scelgono un marito per Noriko, che a 27 anni ancora non si è sposata, convinti di aver fatto la scelta migliore per lei. La donna però, sorprendentemente, non la pensa allo stesso modo.
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