Intimidad (2022)

di registi vari

con Itziar Ituno, Veronica Echegui, Yune Nogueiras, Patricia Lopez Arnaiz, Ana Wagener

 

Malen Zubiri (interpretata da Itziar Ituno, volto reso celebre da La casa di carta) è la candidata sindaca di Bilbao. La sua campagna elettorale subisce un brusco stop quando qualcuno divulga un video in cui sta facendo sesso sulla spiaggia con un uomo (che non è il marito). In un mondo in cui il passaggio da vittima a colpevole avviene in modo repentino e senza alcuna logica, se non quella dell’odio e dell’ignoranza, Malen vede messa a repentaglio sia la propria carriera sia l’equilibrio familiare, con la figlia adolescente Leire (Yune Nogueiras) che sembra pagare il prezzo maggiore, subito etichettata e sbeffeggiata a scuola.

Al fianco della vicenda di Malen, c’è quella di Ane (Veronica Echegui), una giovane operaia di cui, nella fabbrica in cui lavora, cominciano a circolare immagini senza veli e un video di un suo rapporto sessuale. Vittima di revenge porn, anche lei non trova il sostegno di nessuno e decide di togliersi la vita (nessuno spoiler, la serie comincia con il suo suicidio…). La sorella Bego (Patricia Lopez Arnaiz) cercherà di fare giustizia.

Sono temi attuali e che fanno discutere quelli trattati da Privacy, serie TV spagnola in otto episodi disponibile su Netflix, che si schiera apertamente (e giustamente) dalla parte delle donne, che spesso in queste situazioni si ritrovano a essere vittime due volte: della violazione della propria intimità e del giudizio accusatorio della società. Da questo punto di vista la serie sviscera il tema da ogni punto di vista, alternando in modo convincente il dramma tutto privato di Ana a quello totalmente alla mercè dei media di Malen.

Quello che convince meno di Privacy è legato alla presenza di alcune vicende secondarie – per esempio quella relativa alla vita privata dell’ispettrice Alicia (Ana Wagener) – che appaiono inserite in modo un po’ forzoso, quasi a voler includere nel calderone anche la lotta per i diritti della comunità LGBTQ, assolutamente legittimi ma poco in linea con il tema della serie. Non tutti i personaggi poi sono centrati: se le protagoniste sono molto brave, non altrettanto si può dire di quelli secondari. Otto puntate poi sono forse troppe perché la vicenda si mantenga sempre interessante e con la giusta tensione.

Detto questo, Privacy è comunque un prodotto ben fatto, che tocca tematiche quanto mai attuali e che ha dalla sua un’importanza persino didattica, per educare chi ancora – nell’anno di grazia 2022 – ha una visione patriarcale, condannante e fatalista di questi crimini.

 

Voto: 6.5