Settembre (2022)
di Giulia Louise Steigerwalt
con Fabrizio Bentivoglio, Thony, Barbara Ronchi, Tesa Litvan
Storie di personaggi che, all’apparenza non hanno niente a che fare l’uno con l’altro, ma che alla fine si scoprono in qualche modo collegati. Insomma, non si è certo inventata niente l’esordiente regista Giulia Louise Steigerwalt con il suo Settembre. Il suo desiderio di indagare sulle dinamiche di vita ci porta a conoscere due amiche – Francesca (Barbara Ronchi) e Debora (Thony) – che, deluse dai mariti e dalle preoccupazioni della vita, trovano il coraggio di cambiare, innamorandosi… l’una dell’altra.
C’è poi il dottor Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio, andatevelo a vedere nella serie Monterossi che è meglio), un uomo solo, che non si è ripreso dal divorzio, che mangia cibo in scatola e si confida con Ana (Tesa Litvan), una prostituta che, a sua volta, cerca la consolazione da un’esistenza miserabile nelle attenzioni di Matteo (Enrico Borello), che le fa la corte ignorando che lavoro faccia. In questo crogiuolo di personaggi un po’ macchiette, gli unici a suscitare empatia e tenerezza sono i giovanissimi Sergio (Luca Nozzoli) e Maria (Margherita Rebeggiani), alle prese con la scoperta del sesso e a cui sono affidate un paio di scene ben riuscite.
Settembre resta costantemente indeciso su che cosa vuole essere, in bilico tra commedia e dramma, senza però essere né abbastanza divertente né sufficientemente incisivo nel mettere a nudo le problematiche dei personaggi. Il risultato è un film che non convince, pasticciato, prevedibile e poco credibile, con un finale consolatorio che lo affossa ancora di più. Resta sinceramente un mistero come possa essere stato premiato con il Nastro d’argento per la migliore opera prima.
Voto: 5
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