Trama e recensione Rashomon (1950)

di Akira Kurosawa

con Toshiro Mifune, Machiko Kyo, Masayuki Mori, Takashi Shimura

 

Uno dei più grandi capolavori del maestro giapponese nonché uno dei film più importanti della storia del cinema, con uno strepitoso Toshiro Mifune. La trama è incentrata su un omicidio avvenuto in una foresta, visto attraverso i racconti di quattro testimoni oculari differenti. La storia si svolge durante il periodo feudale del Giappone: mentre un samurai e sua moglie viaggiano attraverso la foresta, incontrano un bandito (Mifune) che li aggredisce, uccide l’uomo e violenta la donna.

Successivamente, durante il processo, i quattro personaggi principali, ovvero il bandito, la moglie, il fantasma del marito morto e un testimone, riferiscono ciascuno la loro versione dei fatti, molto diversa per ognuno. La verità sembra impossibile da trovare, visto che tutti personaggi sembrano nascondere qualcosa.

Il film presenta in modo complesso la natura dell’oggettività della verità e della percezione della stessa, portando alla luce l’idea che la stessa storia possa essere raccontata in modi differenti, a seconda dell’esperienza e della memoria del narratore.

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Voto: 9