Trama e recensione di Flow – Un mondo da salvare (Straume – 2024)

Regista: Gints Zilbalodis

Cast: –

Un gatto, da solo, in un mondo che viene sommerso dalle maree. Dove l’uomo non c’è più ma i segni delle sue azioni sono evidentissimi, perché quelle maree che salgono e inghiottiscono tutto riecheggiano al riscaldamento globale e allo scioglimento dei ghiacciai.

Questo è Flow, il lungometraggio animato realizzato dal lituano Gints Zilbalodis – senza disporre nemmeno lontanamente dei budget della Disney o della Pixar – e capace di aggiudicarsi l’Oscar 2025. Quanto mai meritato. Perché senza montagne di soldi, devono essere le idee e la sensibilità a fare la differenza. E qui entrambe non mancano.

Non si può non volere immediatamente bene al gatto di Flow. E ai compagni d’avventura – un cane, un lemure e un capibara – che incontrerà galleggiando o tuffandosi in acque sempre più invadenti. Così come non si può non amare questo film che riesce a parlare direttamente al cuore di ecologia, di amicizia, di solidarietà, di capacità di superare le diffidenze verso chi è diverso. E che ci riesce senza un dialogo che sia uno. Perché gli animali sono… animali. E non parlano. Al massimo fanno qualche verso.

Nonostante l’assenza dei dialoghi, non c’è un momento solo in cui Flow non conquisti, non intenerisca, non faccia palpitare per le sorti di una delle ciurme più improvvisate della storia. E in nessun momento si sente la mancanza di una voce. Perché il messaggio che veicola questo piccolo gioiello non ha bisogno di parole.

Così come non ne ha bisogno questa recensione. Perché Flow è un capolavoro che tutti dovrebbero vedere e che andrebbe proiettato nelle scuole. E che potete guardare al cinema o in streaming (a pagamento) su RakutenTV, AppleTV, Timvision o GooglePlay.

Voto: 9