Trama e recensione di Interiors (1978)

Regista: Woody Allen

Cast: Geraldine Page, Diane Keaton, Mary Beth Hurt, Kristin Griffith, E.G. Marshall

Interiors è il primo film drammatico di Woody Allen, segna un importante distacco dal suo consueto stile e, temporalmente, si inserisce tra due dei migliori lavori in assoluto del regista newyorkese: Io e Annie (1977) e Manhattan (1979).

La trama ruota attorno a una famiglia decisamente sbilanciata verso la componente femminile, visto che oltre ai due genitori – Eve (Geraldine Page), una donna emotivamente fragile, e Arthur (E.G. Marshall) – ci sono tre figlie: Renata (Diane Keaton) – la maggiore, poetessa e all’apparenza in pieno controllo della sua vita – la tormentata e irrisolta Joey (Mary Beth Hurt) – e Flyn (Kristin Griffith), attrice di successo e l’unica che sembra aver messo la giusta distanza tra sé e il nucleo familiare.

La storia si concentra sulle dinamiche familiari e le difficoltà relazionali tra i vari personaggi, in particolare dopo la decisione di Arthur di abbandonare il tetto coniugale per rifarsi una vita con Pearl (Maureen Stapleton), una sorta di Marisa Laurito, caratterialmente lontana anni luce da Eve e la cui presenza contribuirà a generare ulteriori tensioni tra le donne.

La scelta di Allen è quella di una regia più formale – palesemente influenzata da Ingmar Bergman – rispetto ai suoi lavori precedenti, con un uso significativo di inquadrature statiche per enfatizzare il distacco emotivo tra i personaggi (che gli eventi non fanno altro che accentuare).

La sceneggiatura regala dialoghi profondi e brillanti – anche se a volte tendono un po’ troppo al cerebrale e all’auto-compiacimento della scrittura di Allen – contribuendo in modo determinante a dare vita alla complessità psicologica dei personaggi.

In un cast che offre interpretazioni di alto livello, una menzione la merita indubbiamente Geraldine Page, che è magnifica nel ruolo di Eve, grazie alla sua capacità di catturare tutto il dolore e la vulnerabilità di una donna che sta cercando (senza davvero riuscirci…) di ricostruire la propria vita dopo una profonda ferita.

Interiors è un film che va sicuramente recuperato – è disponibile in streaming su RaiPlay – in virtù della sua profondità emotiva e della sua sofisticata e brillante riflessione sulla condizione umana, che mettono in secondo piano un tono talvolta eccessivamente pesante e qualche dialogo troppo “intellettuale”. E che, distaccandosi dal solito stile di Woody Allen, ha dato il via a una nuova dimensione della sua carriera, lontana dalle commedie ironiche, e più matura e artisticamente completa.

 

 

Voto: 7.5