Trama e recensione di Ada (Razzhimaya kulaki – 2021)

Regista: Kira Kovalenko

Cast: Milana Aguzarova, Alik Karaev, Soslan Khugaev, Khetag Bibilov, Arsen Khetagurov

 

Ci sono tutta la polvere, lo squallore, la miseria, la durezza dei rapporti che ci si aspetta da una cittadina mineraria, tanto più se questo agglomerato di case, rocce, strade e barriere architettoniche si trova nell’Ossezia del nord. A Mizur, per la precisione, paesino di poco più di tremila abitanti, tra cui Ada (Milana Aguzarova), giovane a cui già ribollirebbe il sangue se vivesse in una città più grande, figuriamoci in questo puntino sperduto, circondato da cave e miniere, tanto più dovendo condividere l’esistenza con un padre (Alik Karaev) oppressivo e dispotico e un fratello minore (Ketag Bibilov) molesto ai limiti dell’incesto.

Del resto la famiglia ha conosciuto l’orrore delle bombe cecene, che hanno ucciso la madre di Ada, segnato la ragazza nel corpo e nell’animo, ampliato le preoccupazioni del padre e allontanato Akim (Soslan Khugaev), il figlio più grande. Proprio il suo ritorno e il suo desiderio di aiutare Ada a spezzare il giogo genitoriale sono al centro del film girato da Kira Kovalenko, balzata agli onori delle cronache cinematografiche come allieva prediletta di Aleksandr Sokurov – uno dei maestri indiscussi del cinema russo – nonché moglie di Kantemir Balagov (a sua volta regista, tra gli altri, di Tesnota).

E proprio a Tesnota, questo film è debitore di certe atmosfere da ambientazioni di angoli di Russia lontana anni luce dalla Piazza Rossa o dagli splendidi palazzi di San Pietroburgo. Vessata non solo dal luogo in cui vive ma anche dalle dinamiche familiari, Ada è in cerca di riscatto ma – e questa è la scelta meno convincente della regista – sembra muoversi eternamente attanagliata dal dubbio, cristallizzata nell’odio verso il padre ma allo stesso tempo incapace di quella reazione che, per le ingiurie che la vita le ha riservato, si meriterebbe. E che lo spettatore si aspetta, desideroso di vederla riscattarsi dalla sua condizione, con un gesto liberatorio, un urlo, un pianto… Invece niente.

Tutto resta sospeso: il rancore, la ribellione, il cambiamento tanto anelato. E i comportamenti di Ada, le sue reazioni, i suoi sguardi finiscono per apparire come artificiosi e poco credibili in rapporto a quello che ha passato e che ancora sta passando. Con l’ultima inquadratura della sua borsa abbandonata sull’autostrada a cancellare ogni speranza di un futuro lontano dai polverosi sassi di Mizur…

Ada dove vederlo? Il film è disponibile in streaming su RaiPlay in lingua originale con sottotitoli e ha vinto il premio Un certain regard al Festival di Cannes del 2021.

Voto: 6