Tesnota (2017)

di Kantemir Balagov

con Darya Zhovner, Nazir Zhukov, Veniamin Kac, Atrem Cipin, Olga Dragunova

Ci sono piccole comunità che ai nostri occhi appaiono distanti anni luce (e probabilmente un po’ lo sono) ma al cui interno vivono individui e famiglie, con i loro sogni e i loro drammi, con le gioie e il illusioni. La storia di questo Tesnota si focalizza proprio su una di queste comunità, quella degli ebrei che si sono stabiliti a Nalchik, nel Caucaso del Nord, ed è ambientata sul finire degli anni ’80.

In questo luogo, che non sembra in grado di offrire nulla, una famiglia riesce a sopravvivere grazie al lavoro del padre e della figlia Ilana (Darya Zhovner) nell’officina di proprietà e cercando di godersi le piccole gioie, come per esempio il fidanzamento del figlio minore David (Veniamin Kac).

La felicità dura poco perché la sera stessa David e la sua ragazza vengono rapiti e il riscatto richiesto è di quelli da mettere in ginocchio famiglie ben più facoltose. La comunità ebraica si stringe inizialmente attorno alla famiglia, per poi abbandonarla al suo destino, con tutte le conseguenze del caso.

Siamo nei dintorni del cinema di autore, di quello pensato per chi ama esplorare le cinematografie meno conosciute. In questo caso il regista è Kantemir Balagov, nato proprio a Nalchik, e il film è disponibile in streaming su AppleTV in lingua originale con i sottotitoli.

Nonostante la lontananza della tematica e la barriera linguistica, il film ha più di una ragione d’interesse, a cominciare dall’eccellente performance di Darya Zhovner nei panni di Ilana. Il regista la segue, preferendo che a parlare siano i suoi lineamenti, i suoi movimenti, le sue reazioni impulsive, i suoi scatti nervosi. Così come a parlare sono le vie, le case e i distributori di benzina di una cittadina grigia, fangosa e triste nella quale essere felici sembra davvero impossibile.

Alla storia principale, Balagov aggiunge anche una componente politica mostrando – in modo un po’ forzato a dire le verità – alcuni filmati di torture e uccisioni perpetrati dai ribelli ceceni ai danni dei soldati dell’esercito russo, così da dare modo ad alcuni personaggi di esprimere un certo dissenso sull’infelice sorte del Caucaso, incapace di reagire alla dominazione sovietica.

Questa parte è inubbiamente meno riuscita ma Tesnota resta un film degno di interesse, una pellicola di immagini e stati d’animo, reazioni e sentimenti, silenzi più che dialoghi, con un ritmo completamente differente da quello a cui siamo abituati ma anche con un doloroso rispetto per le vite dei personaggi, cui sembra negata persino la speranza di un domani non dico migliore ma almeno diverso.

 

Voto: 6.5