Trama e recensione di Finalement… Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte (Finalement… ou la folie des sentiments – 2024)
Regista: Claude Lelouch
Cast: Kad Merad, Elsa Zylberstein, Barbara Pravi, Francoise Gillard, Michel Boujenah
Il titolo originale dell’ultimo film di Claude Lelouch è “Finalement… ou La folie des sentiments”. Un bel titolo. Sembrava brutto tradurlo letteralmente? “La follia dei sentimenti” a me sembra che invogli alla visione. Magari un po’ tendente allo sdolcinato, ne convengo, ma comunque meglio della scelta degli implacabili traduttori italiani che hanno pensato che fosse più adatto “Finalement… Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte”. Ma siamo seri? Visto che c’erano potevano scegliere direttamente “Lei suona il pianoforte e lui la tromba”…
Passando oltre all’ennesimo caso di titolo italiano che stravolge completamente la scelta del regista, torniamo a parlare dell’ultima fatica di Lelouch, che deve essere stata indubbiamente tale visto che l’autore, tra gli altri, di Un uomo, una donna, va per gli 87 anni.
La storia è quella di Lino (Kad Merad), un avvocato difensore, sposato con Léa (Elsa Zylberstein), una star del cinema. A causa di una malattia neurologica, gli diventa impossibile mentire ma anche accettare la vita che sta conducendo. Decide così, all’improvviso e senza dirlo a nessuno, di allontanarsi dalla sua famiglia e di partire per le strade della Francia. Un viaggio che lo porterà a perdersi in alcuni luoghi iconici – da Mont Saint Michel ad Avignone – dove, armato di una tromba, intreccerà il suo destino con quello delle persone che incontra.
Costruito in modo non lineare, Finalement… Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte non si limita a raccontare la storia di Lino. Ma lo fa mescolando le esperienze di viaggio con falsi ricordi, allucinazioni, frammenti del passato di alcuni personaggi che incontra o che ha difeso in qualche processo. Quello che ne viene fuori è un melting pot di scene che non sempre è semplice da comprendere. L’idea è quella di rendere visivamente la confusione che il protagonista ha in testa. Il risultato non è sempre azzeccato.
Tanto più che il non originalissimo messaggio di fondo del film – il denaro non rende felici, l’amore sì – si perde in dialoghi non proprio ispirati, talvolta eccessivamente zuccherosi, spesso vere e proprie frasi fatte da bacio Perugina. Insomma, da guardare solo se dal momento della visione alle successive due settimane avete una visita di controllo dal dentista…
Peccato, perché l’idea in sé non era male. Del resto prima o poi, disturbo neurologico o meno, tutti quanti ce l’abbiamo quella tentazione di mollare tutto e andare… quello che però non vorremmo mai è vivere la fuga impantanati in dialoghi alla Gio Evans.
Se volete sapere dove guardare in streaming Finalement… Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte, lo trovate a noleggio su AppleTV.
Voto: 5
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