Trama e recensione di Infernal Affairs (Mou gaan dou – 2002)
Regista: Andrew Lau e Alan Mak
Cast: Andy Lau, Tony Leung, Anthony Chau-Sang, Eric Tsang, Kelly Chen
Un poliziotto che in realtà è un gangster e un gangster che in realtà è un poliziotto. Storie di infiltrati, ma “infiltrati seri” visto che, in entrambi i casi, i due occupano quel ruolo per anni, impegnandosi al massimo per risultare credibili, così da scalare i ranghi delle rispettive istituzioni: la polizia e la mafia di Hong Kong.
Se questa idea non vi sembra così nuova, probabilmente non sapete che The Departed – Il bene e il male, di Martin Scorsese, con Leonardo Di Caprio e Matt Damon, altri non è che il remake di questo Infernal Affairs, di Andrew Lau e Alan Mak. Questo già dovrebbe aiutarvi a capire che stiamo parlando di un film non banale.
Quel che rende la trama così avvincente è il modo in cui, con l’intrecciarsi delle vicende, le vite dei due personaggi – interpretati da Andy Lau (quasi omonimo del regista) e Tony Leung – svelino una disperazione latente. Entrambi hanno trascorso così tanto tempo a fingere di essere qualcun altro che le loro vite fasulle sono diventate la loro realtà.
L’azione ruota tutta attorno ai reciproci tentativi di scoprire l’identità dell’altro, con emozionanti scene che miscelano localizzazione satellitare, intercettazioni telefoniche e alfabeto morse. Ma il perfetto meccanismo a orologeria della trama – intelligente e complessa – non è il motivo principale per cui vedere Infernal Affairs.
Quello che rende il film speciale è il tormento interiore causato da una vita che in realtà è una menzogna. Del resto, se tutto ciò che conosci e tutto ciò che fai per 10 anni indica che sei un certo tipo di persona, ma tu sai di essere un altro… come puoi convivere con tutto questo?
Dove vedere Infernal Affairs? Al momento è disponibile in streaming su RaiPlay.
Voto: 7.5
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