Judas and the black messiah (2021)

di Shaka King

con Daniel Kaluuya, LaKeith Stanfield, Jess Plemons, Dominique Fishback

Negli anni ’60 e ’70 il movimento delle black panther ha avuto un ruolo determinante per aumentare la consapevolezza delle persone di colore ma anche di tutti quelli che facevano parte degli strati più bassi della popolazione. Le azioni di questi individui, benché il più delle volte tutt’altro che violente, attirarono l’attenzione del Governo degli Stati Uniti e dell’FBI, che ha fatto di tutto per contrastarli. E in questo “tutto” rientrano appieno assalti armati da parte della polizia, sfruttamento di infiltrati e omicidi.

Una delle sezioni delle pantere nere più attive era quella di Chicago, indirizzata e motivata dal giovane leader Fred Hampton (un bravissimo Daniel Kaluuya, non a caso premiato con l’Oscar), il “messiah” del titolo. Il film è la sua storia, più che quella del movimento – anche se i confini sono davvero labili – la sua dedizione, la sua passione, i suoi discorsi sono il cuore della pellicola. E il suo personaggio si staglia anche nel confronto con la sua nemesi, quel Bill O’Neal (l’altrettanto bravo LaKeith Stanfield), che è l’infiltrato, il “judas”, ricattato e manovrato senza scrupoli da un agente del FBI e costantemente dibattuto tra la partecipazione alla causa, l’amicizia con Fred e l’egoismo di scampare alla galera e di gonfiare il portafoglio.

Queste due vite sono al centro del film e gli danno quel valore aggiunto che, invece, nella narrazione delle vicende storiche un po’ si perde, anche perché il regista Shaka King ha prediletto un’impostazione più da poliziesco anni ’70 che da biopic, con tutti i pro – le belle scene notturne e gli assalti della polizia – e i contro – una certa difficoltà nel mettere a fuoco il ruolo della pantere al di là di quello del suo leader – del caso.

Qualità del film a parte, resta l’importanza della testimonianza e di come – a mente fredda – sia possibile sovrapporre molte delle situazioni raccontate in Judas and the black messiah con la cronaca americana degli ultimi anni. Come se nulla fosse cambiato. Come se il sacrificio dei Fred Hampton che hanno illuminato gli ultimi 50 anni di storia americana sia stato vano.

Voto: 7