The host (2006)

di Bong Joon-ho

con Kang-ho Song, Byun Hee-bong, Bae Doona, Ko Asung

Per non si sa quale motivo uno scienziato rovescia litri e litri di sostanze tossiche in un fiume, contribuendo così alla creazione di un orrendo mostro anfibio, che decide di fare scorta di cibo umano su una spiaggia affollata. Nelle sue grinfie finisce anche la giovane Hyun-seo che, però, viene risparmiata e tenuta da parte come spuntino di mezzanotte. La sua famiglia, formata da padre, due zii e nonno, non si rassegna e si imbarca nel tentativo di ritrovarla e salvarla. Insomma, a livello di sceneggiatura si poteva fare decisamente di più… 

Girato una quindicina di anni prima di Parasite, The Host è il secondo film di Bong Joon Ho (dopo il bellissimo Memorie di un assassino e di cui vi consiglio, se non l’avete visto, Madre) e si rivela nulla più che una pellicola di intrattenimento di serie B, che strizza l’occhio a Godzilla e affini. Nonostante non sia nulla di memorabile, riesce comunque a offrire indizi del regista che verrà e che si è saputo imporre all’attenzione del mondo. In The Host, per esempio, si ritrova quello stile costantemente a metà strada tra due generi, dove – in questo caso – all’horror (in realtà molto blando) si alterna la commedia al limite del demenziale. C’è poi il focus sulla famiglia (che potrebbe benissimo essere quella di Parasite, con l’attore feticcio Kang-ho Song come trait d’union tra le due pellicole), nella sua surreale disfunzionalità e alle prese con un compito superiore alle proprie possibilità.

Guardare The Host serve soprattutto a trovare le radici su cui Bong Joon Ho ha costruito i suoi lavori successivi. Il film in sé non è nulla più che intrattenimento da pop corn e si posiziona qualche gradino sotto tutte le altre opere più (giustamente) acclamate del regista coreano.

 

Voto: 6