Argentina 1985 (2022)

di Santiago Mitre

con Ricardo Darin, Peter Lanzani, Susana Pampin, Jorge Gerschman, Joselo Bella

 

Nel 1985, con una decisione a sorpresa, l’Argentina decide di fare i conti con il suo recente e scabroso passato – quello della dittatura, dei 30.000 desaparecidos, delle torture e delle uccisioni – portando alla sbarra degli imputati tutti i vertici delle forze armate di quel periodo, compreso Videla, per un processo civile.

Il pubblico ministero è Julio Strassera (Ricardo Darin), il cui compito appare subito ingrato, sia perché tutti gli uomini della dittatura sono vivi e vegeti, sia perché la loro rete di scagnozzi dalla minaccia facile è ancora attiva. Per questo il PM fatica (e non poco!) a trovare dei collaboratori ed è costretto ad affidarsi all’inesperienza (ma anche all’infaticabile entusiasmo) di un gruppo di studenti in legge, capeggiati da Luis Moreno Ocampo (Peter Lanzani).

Film processuale dalla struttura piuttosto standard, Argentina 1985 ci conduce alle varie fasi del procedimento penale attraverso un duplice registro: uno quasi da commedia, con numerosi siparietti divertenti – in modo particolare nelle dinamiche familiari tra Strassera, la moglie e i suoi figli – e uno più emozionante, legato ai terribili racconti di chi è sopravvissuto alle torture e alle sevizie. Questo bilanciamento è ben riuscito e consente velocemente di appassionarsi alla vicenda e ai personaggi positivi che vi sono coinvolti.

Da questo punto di vista il film è totalmente schierato dalla parte dei “buoni” (e ci mancherebbe…), però la giunta militare e gli avvocati che la difendono finiscono per essere solamente macchiette stereotipate e spregevoli, quasi come fossero esclusivamente funzionali a far risaltare ulteriormente la grandezza della squadra di Strassera. Al punto che, durante tutto il processo, la voce della difesa praticamente non si sente, per lasciare la scena al PM.

Questa scelta finisce per far perdere un po’ di pathos alle fasi in aula, perché non si ha mai davvero l’impressione che possa succedere qualcosa di diverso dal trionfo della giustizia. Il che è giusto ed è ciò che lo spettatore si aspetta ma un dibattito più serrato avrebbe reso ancora più emozionante la seconda parte del film. Perché comunque le emozioni non mancano, partendo dalle sconvolgenti dichiarazioni dei testimoni e arrivando alla toccante arringa finale di Strassera.

Argentina 1985 ci racconta come un Paese sia stato in grado di risollevarsi dopo aver vissuto un vero e proprio genocidio e lo fa con eleganza, persino ironia e con interpretazioni e regia di alto livello. Da vedere.

 

Voto: 7.5