Fortunata (2017)

di Sergio Castellitto

con Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Edoardo Pesce

 

C’è tutto il disagio di una madre (Jasmine Trinca) che sta divorziando da un marito violento (Edoardo Pesce), con una bambina di otto anni che manifesta il disagio per la situazione sputando ai compagni, con i soldi che non bastano mai, con il lavoro in nero, con lo spiraglio rappresentato dai sogni generati dai numeri giocati al Lotto da Chicano (Alessandro Borghi) o dall’improvvisa passione per lo psicologo (Stefano Accorsi) della piccola.

Questo è Fortunata, il quadretto borgataro disegnato da Sergio Castellitto e dalla sceneggiatura di sua moglie, Margaret Mazzantini. E lo squallore della periferia romana, dei personaggi disagiati, della disperazione senza via di scampo, si infrangono non tanto contro l’abuso di queste tematiche o contro il punitivo – per chi non vive lungo il Tevere – eccesso di dialetto romano (che già sono due belle zavorre), quanto piuttosto contro personaggi stereotipati e banali all’inverosimile. E lo scontro è tale da mandare il film in mille pezzi.

I luoghi comuni si sprecano, le assurdità anche, l’assenza di qualunque forma di riscatto, privano Fortunata anche di un minimo di messaggio sulle possibilità di redenzione da tanto squallore. Il che, di per sé, non sarebbe necessariamente un male ma in questo contesto non fa altro che precipitare il film in una concatenazione di eventi che rasentano (involontariamente) il ridicolo.

Gli attori, poi, fanno a gara di svogliatezza, con Alessandro Borghi che più che sgranare gli occhi non fa, con Stefano Accorsi completamente fuori ruolo e, probabilmente conscio del fatto, sempre sopra le righe e mai credibile e con Jasmine Trinca che ricorderete solo per l’adamitica camminata nel mare della gratuita scena finale che sembra mutuata da un film di Tinto Brass.

Mentre l’accompagnamento sonoro di “Vivere” di Vasco Rossi conferma come l’esistenza non è che sia poi questa gran meraviglia. Soprattutto quando ti capita di vedere un film come Fortunata…

 

Voto: 3,5