Trama e recensione de Il colibrì (2022)
Regista: Francesca Archibugi
Cast: Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti, Kasia Smutniak, Laura Morante, Bérénice Bejo
Cinquant’anni nella vita di Marco Carrera (Pierfrancesco Favino, visto tra gli altri anche in Padrenostro e Gli anni più belli), raccontati attraverso continui salti temporali che ci portano ora alla sua adolescenza (qui è interpretato da Francesco Centorame), ora all’età adulta, ora ancora alla senescenza. Il trait d’union dei vari passaggi della sua vita è Luisa (Bérénice Bejo), ragazza conosciuta al mare e di cui è sempre stato innamorato, anche se la vita l’ha poi portato a prendere altre strade.
Strade che lo conducono al matrimonio con Marina (Kasia Smutniak), a interazioni incostanti con i genitori (Laura Morante e Sergio Albelli) e con il fratello, a dover crescere da solo prima la figlia poi la nipote. Strade costellate da infiniti drammi. Sì perché Marco Carrera non è esattamente fortunato e Il colibrì – tratto dal romanzo di Sandro Veronesi – si trasforma spesso e volentieri nella pagina dei necrologi del Corriere della Sera…
Drammone dal cast importante – c’è anche Nanni Moretti in un ruolo imbarazzante perché il buon Nanni, invecchiando, sembra aver smarrito ogni abilità recitativa – così come importante è la durata (sopra le due ore) e importante è l’occhio dietro alla macchina da presa, ovvero Francesca Archibugi.
Il colibrì cerca di raccontare una storia di resilienza, di capacità di reagire alle dure picconate della vita ma… non ci riesce, finendo schiacciato da passaggi eccessivamente drammatici, intervallati da altri grotteschi e involontariamente ridicoli (si pensi a quello con il personaggio del “portasfiga”, interpretato da Massimo Ceccherini, ma anche allo psicanalista – interpretato da Moretti – che se ne infischia del segreto professionale nel timore che la moglie, sua paziente, possa uccidere Marco).
Il finale – con eutanasia in giardino e girotondo di amici annessi – non può che essere la degna conclusione dell’elenco di sventure che colpiscono il nostro e l’ennesimo duro colpo per lo spettatore, che almeno può tirare un sospiro di sollievo per la dipartita del protagonista (che sicuramente avrà finito di soffrire) e per la comparsa dei titoli di coda.
Il colibrì, dove vederlo? Sappiate che è disponibile per gli abbonati a Sky Cinema oppure in streaming su Now TV e a noleggio o in vendita sulle principali piattaforme (Amazon, Google Play, Rakuten TV, Apple TV…)
Voto: 5
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