The silent sea (2021)

di Choi Hang-Yong

con Bae Doona, Gong Yoo, Joon Lee, Heo Sung-tae

 

In un prossimo futuro il surriscaldamento globale ha cominciato a chiedere il conto agli abitanti della Terra, prosciugando fiumi e laghi e rendendo l’acqua di gran lunga il bene più prezioso. Questo da un lato ha portato alla creazione di classi differenti di aventi diritto a più o meno litri d’acqua, dall’altro ha spinto gli scienziati a trovare un rimedio guardando al cielo… e alla Luna in particolare. Proprio in una base lunare abbandonata da diversi anni in seguito a un misterioso incidente, viene spedito un manipolo di astronauti, con il compito di riportare sulla Terra i campioni che lì venivano raccolti.

Gli elementi classici del thriller di ambientazione fantascientifica ci sono tutti: personaggi bloccati dalla distruzione dell’astronave con cui sono arrivati, cadaveri disseminati in tutta la base, sistemi di comunicazione danneggiati, oscure presenze e morti che si susseguono…. Se pensate però di avere a che fare con l’ennesima variazione sul tema di Alien vi sbagliate.

Perché The silent sea – nuova serie coreana in otto puntate, disponibili per lo streaming su Netflix – sceglie una strada differente. L’azione non è il cardine attorno a cui ruotano le varie vicende e gli autori si prendono il tempo per delineare personaggi e situazioni, affidandosi al collaudato metodo del flashback.

Sono poi raccolte molte delle paure che ci attanagliano in questi anni, come il contagio da virus e la crisi climatica che però vengono raccontate in modo credibile e con un certo stile. Certo il ritmo non è di quelli incalzanti e qualcuno potrebbe trovare poco mordente in quanto mostrato, probabilmente anche a causa di un cast non proprio carismatico e a cui mancano uno o due personaggi affascinanti (il volto più noto è Bae Doona, vista anche in Sense8).

La realizzazione è però curata, la vicenda – nonostante all’apparenza possa sembrare abusataoriginale e plausibile. Insomma, The silent sea non è un capolavoro e non ha i ritmi e il pathos (per restare alle produzioni made in Korea) di Squid game ma piacerà agli amanti della fantascienza più riflessiva e meno caciarona.

 

Voto: 6